Montemitro, Molise croato

Montemitro è un borgo del Molise. Il Molise, per chi non lo sapesse, è una regione d’Italia. Non è tanto per dire. Piuttosto è una precisazione necessaria. Perchè in realtà il Molise è una regione abbastanza sconosciuta. Soprattutto ne è sconosciuta la bellezza. In primavera, per esempio, il Molise è verde, verdissimo. Di un verde in alcuni tratti un po’ british. Colline dolci. Paesini dai nomi strani. Come questo: Montemitro. Che poi in realtà sarebbe quasi più corretto dire Mundimitar. Il nome di questo borgo, infatti, è un piccolo equivoco. Senza importanza.

A scavare indietro nella storia di Montemitro si trova un popolo in fuga. Un popolo che in fretta e furia dovette abbandonare la propria terra riuscendo a portar con sè una cosa sola. La meno ingombrante. La lingua.

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Quel popolo in fuga veniva dalla Croazia. E si mise a piantar nuove radici al centro del Molise, carico del solo fardello di parole slave. Ancora oggi a Montemitro si coltiva con una dedizione tutta particolare quella radice linguistica. Diventata una vera e propria minoranza aggrappata con tutte le unghie alla propria antica cultura. Come solo chi lotta per la sopravvivenza sa fare.

Da quel gruppo di profughi venuto via dalla Croazia nel Quindicesimo secolo è nato il primo nucleo di questo borgo, che oggi conta all’incirca cinquecento anime. Forse anche un po’ meno. I cambiamenti in questo pezzettino di terra sono piccoli e lenti, quasi concessi con avarizia dallo scorrere del tempo. Così quella lingua che ha attraversato il Mediterraneo tra la Croazia e l’Italia, ha scavalcato la costa, s’è rifugiata sulle colline, quella lingua che tanto somiglia al croato del Millequattrocento qui vuole ancora essere lingua viva. E lo è. Per tutti gli abitanti di Mundimitar che s’ostinano a parlarla.

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Il segreto, il mistero, l’equivoco forse sta tutto qui: l’essersi adattati quel tanto che bastava all’andare del tempo e dei cambiamenti. Così ci si è – per esempio – inventati parole nuove per esprimere concetti nuovi. Ma pur sempre nella sfera, nell’involucro, di quella lingua antica: il croato del Millecinqucento. E da sempre insegnata ai bambini del borgo.

Che non si creda però che questo aver mantenuto una lingua “altra” abbia fatto di Montemitro un luogo chiuso, isolato, geloso. Al contrario: lo ha reso un posto capace di ascoltare e di accogliere.

Le foto di Montemitro sono state gentilmente concesse da Gabriele Romagnoli

www.mundimitar.it

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2 pensieri su “Montemitro, Molise croato

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